Quando puoi direttamente decapitarla con una sciabola?
Come le guerre napoleoniche, ed una giovane vedova milionaria, hanno contribuito a creare la cafonata più grande della storia del vino che sta spopolando sui social.
La famosa sciabolata, per la precisione “sabrage” o”sableado”, è una tecnica per stappare una bottiglia di champagne in maniera abbastanza anticonvenzionale.
Si usa spesso nelle occasioni cerimoniali, quelle in cui far festa, o più semplicemente per fare i maranza.
Non tutti però conoscono l’origine di questa cafonata colossale.
La leggenda vuole che, l’origine del sabrage, risalga all’epoca napoleonica.
Un gesto atletico, inventato dai cavalieri Ussari, per festeggiare le vittorie del loro leader maximo “sciabolando” le bottiglie di champagne che la vedova Clicquot donava all’esercito francese.
Dal 1789 in poi le vittorie di Napoleone furono parecchie e, di conseguenza, per il suo esercito furono parecchi i motivi per festeggiare.
Vuoi per non perdere troppo tempo, o per aggiungere del sano machismo alla cosa, gli Ussari aprivano le bottiglie di champagne a colpi di sciabola che era la loro arma da combattimento principale dopo il moschetto.
Illustrazione di cavaliere Ussaro dallo sguardo serio
perchè ancora sprovvisto di bottiglia da sciabolare.
Pare che lo stesso Napoleone, oltre ad essersi autoproclamato Imperatore, si fosse attribuito il ben più importante titolo di “Premier Sabreur” (primo sciabolatore)…
Ma come funziona esattamente la tecnica del Sabrage?
Prima di capire come funziona è doveroso fare una piccola premessa.
Non tutti sanno che le bottiglie di champagne, e del vino in generale, non sono formate da un unico pezzo di vetro; ma bensì da due pezzi fusi tra loro.
La bottiglia studiata per lo Champagne, e gli spumanti in generale, ha una forma particolare perché deve reggere la forte pressione interna che viene creata dalla rifermentazione in bottiglia del vino.
In una bottiglia di Champagne la pressione interna può arrivare fino a 3.5 bar, più di una gomma di un TIR per intendersi.
Questa pressione può sparare il tappo ad una velocità di quasi 100 km/h!
Quindi il tappo nell’occhio fa parecchio male, ecco perchè è ingabbiato e legato alla bottiglia.
Tornando al Sabrage, il principio che fa funzionare la tecnica agisce su questi due aspetti: la composizione della bottiglia e la sua pressione interna.
La sciabola viene fatta scivolare attraverso il corpo della bottiglia verso il tappo colpendo, con un colpo secco e deciso, il punto esatto in cui le due parti di bottiglia si uniscono.
È proprio la forza del colpo nel punto di congiunzione dei due pezzi di vetro, unita alla forte pressione interna, a rompere la parte finale della bottiglia facendo schizzare in aria il tappo e la corona di vetro che lo avvolge.
Quindi la sciabola non “taglia” fisicamente il tappo.
Qualsiasi oggetto solido in grado di dare un colpo secco nel punto di giuntura della bottiglia è in grado di “sciabolare” una bottiglia di champagne…
Cucchiai, carte di credito, la base del calice, cd-rom… i reel su Instagram si sprecano ma quello più figo in assoluto è con una vera scimitarra!
Consiglio tecnico: il tappo che vola per aria è potenzialmente una trappola mortale perché è avvolto dal pezzo finale della bottiglia che è veramente affilato come una rasoio. Occhio!
Come dicevo prima questa tecnica è diventata molto popolare in Francia grazie alle vittorie dell’esercito napoleonico.
“Nella vittoria uno se lo merita; nella sconfitta uno ne ha bisogno”, gridava Napoleone Bonaparte quando si parlava di Champagne.
Che fosse la sua bevanda prediletta non ci sono molti dubbi, infatti non mancava in nessuna delle sue vittorie, e proprio da qui nasce il mito sull’origine del Sabrage.
Esiste però un’altra versione sull’origine di questa pratica, molto più romantica, che ruota intorno alle visite che i soldati di Napoleone facevano alla vedova Clicquot.
Dal vangelo dell’alcolismo secondo Giacomo, cantico XVII:
Barbe Nicole Clicquot-Ponsardin meglio conosciuta come La Gran Dame (la grande signora) dello Champagne.
Una donna rivoluzionaria con una storia che sembra una favola nella rigida e pudica epoca Vittoriana dell’Ottocento.
Madame Clicquot nel 1805, a soli 27 anni, eredita dal marito una prestigiosa villa nella regione dello Champagne con cantina inclusa, la Francois Clicquot.
Nonostante una produzione di 100.000 bottiglie all’anno la Maison aveva dei risultati modesti in termini di vendite.
Lo champagne dell’epoca non era certo quello che beviamo oggi, ma un vino effervescente, ancora torbido, che veniva servito in larghe coppe per trattenere eventuali residui zuccherini.
In quel periodo il punto di riferimento era l’abate Dom Perignon e nessuno parlava di altre maison.
Madame Clicquot era molto ambiziosa e non voleva limitarsi solo alla gestione dell’azienda ma anche al miglioramento qualitativo del “prodotto” e alla sua promozione (quello che oggi definiamo Marketing).
Voleva cambiare per sempre il mondo dello Champagne.
Alla sua incredibile ambizione dobbiamo:
● l’invenzione del Degorgement, la tecnica che permette di eliminare i depositi presenti nella bottiglia al termine del processo di rifermentazione e affinamento sui lieviti.
● il primo Champagne Millesimato, prodotto in occasione di un’annata eccezionale battezzato “le vin de la Comète” per ricordare il passaggio della Cometa sui cieli della Champagne.
● il primo Champagne Rosé che fino ad allora era ottenuto solamente aggiungendo bacche di sambuco al vino. Madame Clicquot è la prima ad ottenere uno Champagne rosè con l’assemblaggio di vino rosso. Nello specifico di Pinot Nero proveniente dalla regione di Bouzy.
“Una sola qualità, la migliore!” (Madame Clicquot)
Si ritirerà a vita privata nel 1841, lasciando la sua azienda al Edouard Werlé, con il quale ebbe una lunga, e per l’epoca scandalosa, relazione in quanto era 23 anni più giovane di lei.
Si spengerà il 29 luglio 1866, a 89 anni, lasciando in dono agli amanti dello champagne, e alle future generazioni di sciabolatori folli, la Maison Veuve Clicquot Ponsardin con una produzione media di 775.000 bottiglie l’anno vendute in tutto il mondo, una cifra folle per la società dell’epoca.
Gli alti ufficiali visitavano spesso la villa Clicquot-Ponsardin per prelevare lo champagne destinato all’esercito di Napoleone.
Durante i soggiorni alla villa, i militari più audaci, organizzavano delle esibizioni acrobatiche cercando di impressionare la Gran Dame aprendo le bottiglie a colpi di sciabola.
Quindi una cafonata di dimensioni storiche che però ha un suo fascino epico.
Una cosa è certa, il tratto più aristocratico della bottiglia di champagne è che in qualsiasi caso non consente che le si rimetta il tappo XD